Luigi Benassai, otherwise known as gReY the Mime, was born in Messina, Sicily in 1975. In 1996, Benassai started his studies in theatre and in 1999 began his journey with theatre in the streets and squares of Italy and around the world.
Choosing the stage name “Grey” to depict a union of two extreme and opposite colours: black and white. "There is a meeting place where opposites are in great harmony, is the midpoint, that in the language of colours, is translated with grey. White as the strength of many and black as the strength of one”.
Benassai has sought the importance of giving life to a character; he is the mine who can change into a clown. This is a transformation without limits of communication. Throughout the years he as met dancers and mime artists from Greece, Chile, and France, which have influenced him greatly. In particular the street artists of Piazza Navona located in Rome, Italy hold a great importance to Benassai’s early education and training.
He has found out that you can join people belonging to different cultures, with the common denominator of laughter. Street theatre is experienced by Grey like a place where habits, taboos and the schemes regulating all cities are broken. The union with the external environment becomes strong, trying to enter and discover habits of our daily life that often remain unseen because of our fast and interchanging movements. “The miming potential makes the personification of urban objects, features of places and interpretation of passer-by possible”.
Benassai moved to Florence, Italy in 2002 and created a street show that gradually but significantly evolved into a mine-clown show. In 2012 he had the opportunity to perform at the Internationally well know event, Art Basel in Switzerland. He has worked in Italian and foreign films with Martin Scorsese, advertising projects and television broadcasts. He has also had the opportunity to teach at theatre schools in New York, Rome and Florence, Italy.
“I know Grey and I know Luigi. We've been friends for twenty years. I know mime and I know the person, and it’s the mine that fuels the person. Behind Luigi’s every action or thought, there is Grey who is mocking and holding the key”. Bob Mangione.
“The representation of man in his continuous journey is a metaphor of society for the modern world”.
“The mime has the body of an athlete and the mind of a poet”.
“Our body’s movements, thoughts and emotions take infinite shapes that can be communicated through gestures and facial expressions. The body’s source of expressive light can be discovered or shut down by the events of life. What the mine brings to life is what is often hidden and forgotten within our bodies. Beauty is inside every human being, one must try to pull out that beauty.”
“Everyone is part of limitless energy within multiple dimensions that can deliver us from fear”
Luigi Benassai, in arte gReY the Mime, nasce in Sicilia a Messina, 40 anni fa' ed inizia i suoi studi sul teatro già dal 1996 per approdare poi, nel 1999, all'espressione mimica attraverso lo studio delle performance di alcuni artisti che lavoravano in piazza Navona a Roma. Inizia così a dar vita al suo personaggio, un mimo che si alterna anche ad un carattere clown e che quindi non resta entro barriere troppo rigide per la comunicazione, ma attinge con elasticita' alle multiformi comunicative insite nell'essere umano, mostrandone l'umanità esistenziale. Incontra danzatori, mimi dalla Grecia, dal Cile, dalla Francia, grazie ai quali da vita a fruttuosi scambi artistici.
Approda a Firenze e dal 2002 mette a punto uno spettacolo di strada che avra' sostanziali evoluzioni col crescere del suo mimo-clown, sino a mostrarlo in eventi di carattere internazionale come l'importante Art Basel nel 2012.
Sceglie il nome d'arte di "gReY" (grigio, dall'inglese), unione dei colori estremi bianco e nero. "Vi è un punto d' incontro dove gli opposti si trovano in un armonia estrema, è il punto medio, che nel linguaggio del colore si traduce con il grigio. Il bianco come la forza di tanti ed il nero come la forza di un unico." Si scopre, così, che è possibile unire persone di provenienze culturali diverse, attraverso il comune denominatore della risata. Il teatro di strada viene da lui vissuto come punto di rottura delle consuetudini, dei tabù e di tutti gli schemi a cui le società urbane ci hanno abituato. L'unione con l'ambiente esterno diventa forte, cercando di penetrare e di svelare certe abitudini del nostro quotidiano spesso inosservate dai movimenti alterni e troppo veloci; "il potenziale mimico fa sì che ci sia personificazione di oggetti urbani, caratteristiche di luoghi e interpretazioni dei passanti."
Ha partecipato a lavori cinematografici (di Martin Scorsese), pubblicità e trasmissioni televisive italiane ed estere.
Ha insegnato in scuole di teatro a Roma, New York e Firenze dove attualmente risiede (il Piazzale degli Uffizi è il luogo dove si esibisce più spesso). "La mimesi dell'uomo in continuo cammino è metafora e realtà sociale del mondo moderno."
"Il mimo e' colui che ha il corpo di un atleta, la mente di un poeta."
" Infinite forme assume il nostro corpo nei suoi movimenti, pensieri ed emozioni che trovano traduzione nel gesto e nel nostro volto. Il corpo e' fonte di luce espressiva, accesa o spenta dagli eventi della vita. Il mimo vuole aiutare a ravvivare ciò' che nel nostro corpo e' nascosto in cunicoli troppo spesso dimenticati.
Il gusto del sorridere di se stessi, il piacere di condividere lo spazio coi nostri simili in azioni di liberazione espressiva. L' umano ha matematica bellezza dentro il suo essere, stimolare ciò' e' un dovere ed una respnsabilita'. "
"Ognuno di noi e' una frequenza di un' energia multidimensionale senza limite, possiamo scegliere che frequenza e dimensione essere e vivere liberandoci dalla paura."